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Pubblicato il 4 Maggio 2020
Ansia
da Coronavirus e fragilità psicologica: ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Alessandra Di Palma, psicologa-psicoterapeuta a Parigi e
cofondatrice dell’APSI (Associazione Psicologi
Italiani in Francia) insieme alla Dott.ssa Cinzia Crosali e alla Dott.ssa Anna Arrivabene. Un
aiuto concreto per capire come spiegare il Covid-19 ai più piccoli e affrontare
i problemi all’interno della coppia, superando così, i limiti imposti dalla
pandemia. Per tutti gli expats, per
tutti i nostri amati Italiani a Parigi, non siete soli: un gruppo di psicologi
è pronto ad ascoltarvi e a supportavi gratuitamente in piena emergenza Coronavirus.
Buongiorno Dott.ssa
Di Palma e grazie per essere qui con noi. Nella Sua esperienza di psicologa a
Parigi, quali differenze di atteggiamento rispetto all’ansia da Coronavirus, ha
notato nei pazienti francesi e in quelli italiani?
«Buongiorno, grazie
a voi. Quando parliamo di psiche umana di fronte ad un grave evento collettivo
come la Pandemia, assistiamo a reazioni emotive anche molto intense, tanto da
poter alterare le altre capacità di funzionamento individuali. Pero’ sarebbe erroneo voler trovare un comportamento
reattivo diverso nei pazienti francesi rispetto a quelli italiani: ogni
reazione individuale dipende da troppe variabili (genetiche e culturali)
e dalla loro combinazione per generalizzare soprattutto allo stadio attuale.
Luspider, « Frida » (montaggio fotografico)
Secondo
studi scientifici sulla personalità, l’essere umano, semplificando, ha una metà
di fattori precostituiti in sé e una metà che deriva dai nostri apprendimenti e
dalle nostre scelte, il 10% di quest’ultimi dipende dalle interazioni con gli
altri. Inoltre, come insegna la Fenomenologia, ogni essere umano è un universo
simile agli altri, ma unico nel suo modo di essere al mondo. E questo vale
anche per il modo di affrontare l’ansia da Coronavirus».
Quali tecniche di rilassamento,
Dott.ssa Di Palma, possiamo utilizzare per contrastare l’ansia da Coronavirus?
«Nel
momento in cui è stata riconosciuta l’emergenza Covid-19, è stato possibile
dare un nome al problema e alle nostre emozioni. Riconoscere un’emozione e un
problema ci aiuta a superarli. L’essere umano è l’animale più
plastico della Terra e questo ci dà un margine di azione e intervento,
decisamente più ampio. Come contrastare l’ansia da Coronavirus?
Innanzitutto occorre affidarsi a informazioni accreditate e legittime, che
abbiamo insomma una fondatezza scientifica. Questo ci aiuta a relativizzare e a
capire che la morte e il livello di contagio della pandemia investe solo una
piccola parte della popolazione mondiale. Purtroppo gli anziani e gli individui
con patologie mediche pregresse e croniche sono quelli piu’
colpiti.
Sam Francis, « Bright Jade Ghost, variant-i-57 »
Per
quanto riguarda le tecniche di rilassamento ci
sono degli esercizi di respirazione molto validi. Respirare, quindi, in modo
lento e regolare per 5/10 minuti, come prima cosa. Se non si puo’ uscire, puo’ aiutarci
camminare dolcemente in casa, per 10/15 minuti. La chiave
è la concentrazione sul proprio corpo, smettendo di lottare contro le proprie
emozioni. È necessario, al contrario, accogliere il momento di
tensione e non combatterlo, per poterlo superare».
Il Presidente
Emmanuel Macron ha optato per la riapertura delle scuole il prossimo 11 maggio.
Ma come spiegare ad un bambino quali comportamenti igienici adottare e come
gestire l’ansia da Coronavirus nei più piccoli?
«I bambini sono
molto sensibili ai toni (emozioni) e ai comportamenti (azioni) degli adulti.
Bisogna rispondere alle loro domande sul Covid-19, le bugie generano paura e
confusione. Le risposte devono essere adeguate ai loro
mezzi di comprensione (giochi, parole semplici) e rassicuranti. In
questo periodo è utile stimolarli a continuare a studiare e a sviluppare la
loro creatività. Le ricerche effettuate sinora sul Corona (che ancora non
conosciamo per vari aspetti), mostrano che il sistema immunitario fino ai 16
anni, rende le persone meno contagiose rispetto a quelle di età superiore. Il
bambino va protetto, è l’adulto che deve farlo e che deve cercare di mantenere,
per quanto possibile, un atteggiamento lucido rispetto alla pandemia. Per
preservare il nostro equilibrio da adulti in tempi di ansia da Coronavirus
possiamo sviluppare la nostra capacità di resilienza, informarci in maniera ragionevole, dare spazio alla nostra
creatività».
Gerhardt Richter, « Seestück »
Dott.ssa
Di Palma, pare che in Cina, attualmente, ci sia un boom di istanze di divorzio.
Sembra quasi che la pandemia abbia dato uno scossone alla naturale tendenza
dell’essere umano, alla procrastinazione. Cosa ne pensa a riguardo? Le è
capitato in questo periodo di seguire pazienti con lo stesso problema?
«Per
il discorso “coppia” bisogna fare attenzione: questa pandemia ha messo a dura
prova le nostre libertà da Occidentali, ma le dinamiche di coppia vanno al di
là del Covid-19. Bisogna, innanzitutto, identificare il problema: le tensioni nel rapporto a due derivano dall’ansia da Coronavirus,
oppure stiamo parlando di problemi precedenti e sopiti? Di
sicuro nella coppia occorre equilibrio: proiettare le proprie tensioni e
frustrazioni sull’altro e in spazi ridotti a causa del confinamento, è un
errore. È importante invece avere una capacità di resilienza che, unita alla creatività, può
aiutarci a reinventare le nostre abitudini.
Mi
riferisco anche ai propri spazi: bisogna ritagliare dei momenti a due, ma anche
dei momenti di solitudine che sono solo nostri e che ci permettono di avere un
equilibrio all’interno della coppia. Nelle sedute terapeutiche da casa, per
esempio, occorre comunque avere la propria privacy. Anche nelle piccole case
parigine è necessario trovarla, ma la cosa a volte, richiede maggiore sforzo.
In caso contrario, in assenza della giusta privacy, non è possibile effettuare
la seduta e quindi purtroppo si mette in pausa il percorso terapeutico».
A questo proposito
Dott.ssa Di Palma, volevo chiederle di rivolgere un pensiero alle migliaia di
donne maltrattate che sono costrette, a causa della pandemia, a restare in casa.
Più che ansia da Coronavirus, parliamo ora di pericolo anche fisico. Come
aiutare queste donne?
«Purtroppo
le richieste d’aiuto delle donne maltrattate e costrette in casa col proprio
coniuge violento, sono aumentate, com’era prevedibile, per un malessere
collettivo che si aggiunge a quello familiare. Esistono dei numeri speciali
atti ad accogliere queste richieste di soccorso che vanno al di là, come lei
diceva, dell’ansia da Coronavirus. Attenzione, però! Un conto sono gli abusi e le violenze che ledono gravemente
l’essere umano che le subisce e un altro sono la comunicazione, gli spazi ed i
conflitti in una coppia. Sicuramente, se siamo a conoscenza
degli abusi subiti da una persona che frequentiamo, è utile farle presente la
possibilità di parlarne con uno specialista e che isolarsi dal mondo rischia di
peggiorare la situazione.
Hans Bellmer, « La
bambola »
Riguardo
ai legami di coppia, la reciprocità della libertà individuale e il rispetto
verso il partner sono fondamentali per una comunicazione di coppia costruttiva.
E quindi conoscerersi profondamente ed ascoltarsi individualmente puo’ aiutare a comprendere se un malessere, una difficoltà
viene dalla nostra interiorità o dalla relazione con l’ altro
che abbiamo scelto come compagno. Nel caso degli abusi, libertà e rispetto non
sono presenti o sono fortemente compromessi. Ciascuno ha il diritto di
prendersi cura di sé e di difendersi dalla violenza, ma spesso le donne non lo
sanno. Fortunatamente oggi esistono varie forme di aiuto, naturalmente poi a
ciascuno la possibilità/responsabilità di coglierlo».
Leggevo sulla Sua
pagina Facebook, Dott.ssa Di Palma, dell’Associazione APSI (Associazione
Psicologi Italiani in Francia). Quando e perché avete pensato di crearla? Quale
aiuto offre la Vostra associazione per l’emergenza ansia da Coronavirus?
«Ho
creato questa associazione nel 2019 insieme ad altre due colleghe italiane.
L’obiettivo di APSI è duplice: da un
lato sviluppare una rete di psicologi in dialogo e confronto costante
tra loro per far avanzare la Pratica e la Ricerca psicologica,
rimanendo in contatto con le altre categorie di professionisti italiani;
dall’altro offrire agli Italiani che vivono nell’Esagono,
una mappatura esaustiva degli specialisti di cui possono
avvalersi in Francia.
APSI – Associazione Psicologi Italiani in Francia ©
APSI
Con
l’emergenza Covid-19 e come aiuto nel gestire l’ansia da Coronavirus, noi di
APSI abbiamo pensato di fornire sedute in tele consultazione gratuite,
proprio per venire in contro a tutti coloro i quali stiano vivendo un momento
di fragilità psicologica. Le dico anche che, in piena pandemia, noi psicologi
stiamo correndo in aiuto non solo dei nostri pazienti abituali, ma anche dei
medici e di altri operatori del servizio ospedaliero. Secondo la psichiatria
democratica, infatti, si puo’ lavorare alla salute
mentale solo tenendo presente che ogni uomo è un crocevia unico tra soggettività, etica e politica.
Del
resto, l’antropologia trasformazionale sottolinea come un essere umano viva
secondo conoscenze ed emozioni relative sia ad una dimensione interpersonale
che comunitaria, dunque, privare l’uomo della sua complessità sarebbe privarlo
della sua essenza. Questa pandemia è un evento che coinvolge tutti, è stato
imprevisto e ci ha trovati impreparati. Per tutti è un fattore stressante grave
e inatteso, per alcuni un fattore di angoscia debordante. In
quest’ultimo caso è necessario e proficuo chiedere aiuto ad un
esperto.».
Grazie
Dott.ssa Di Palma per questa intervista e per il sostegno di APSI a tutti i
nostri Italiani a Parigi.
«Grazie a voi».
Alessandra Di Palma esercita
come psicoterapeuta dal 2007. Ha studiato presso la Scuola Antropologico
Trasformazionale ad orientamento Fenomenologico clinico di Napoli. Si laurea a
Parma e inizia a lavorare come psicologo clinico tra Parma e Napoli, all’Ex
Ospedale Psichiatrico “Frullone”. Inoltre, lavora per anni
in consultorio, in case-famiglia per minori e sempre in studio privato.
La Dott.ssa Di Palma si è specializzata secondo i dettami della psichiatria
democratica, introdotta da medici pionieri nel settore come Sergio Piro, che
eliminò il contenimento direttivo della scienza psichiatrica, riaprendo i
manicomi. A Parigi dal 2013, la Dott.ssa Di Palma esercita in uno studio
privato con altre due colleghe francesi. Nel 2019 crea l’Associazione APSI in
collaborazione con due colleghe italiane e altri connazionali specialisti del
settore.